17 APRILE 2025
T.H.C., "POSTI DI BLOCCO" E TEST SALIVARI: quando la positività dipende dallo strumento di controllo
CARLO SASSANO
T.H.C., "POSTI DI BLOCCO" E TEST SALIVARI: quando la positività dipende dallo strumento di controllo
CARLO SASSANO
Tralasciando ogni discorso relativo ai tempi di permanenza del c.d. “t.h.c.” (principio attivo della cannabis e dei suoi derivati) nella saliva, questo articolo - premessi brevi cenni sulle differenze tra la normativa in vigore quella precedente e sulle relative sanzioni - approfondirà il tema della procedura di controllo e degli strumenti utilizzati dagli agenti dei vari corpi di polizia.
La normativa vigente e le differenze con quella precedente
La norma di riferimento fondamentale era ed è l’art. 187 del C.d.S., che ha subito importanti modifiche con l’entrata in vigore della Legge 25 novembre 2024, n. 177 (“operativa” già dal 14 dicembre 2024!). Infatti, il c.d. titolo dell’articolo in parola da «Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti» è stato sostituito in «Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti», proprio perché oggi è irrilevante che il soggetto sia in stato alterato mentre guida poiché, per essere passibile di sanzioni, basta semplicemente che risulti positivo ai test senza necessità che venga data la prova dello stato di alterazione al momento del controllo.
Le sanzioni
Le sanzioni per la violazione dell’art. 187 del C.d.S. sono state inasprite, infatti, chiunque ora guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con un’ammenda tra i 1.500 € e i 6.000 € e con l’arresto da sei mesi ad un anno. In ogni caso gli sarà comminata anche la sospensione della patente di guida da uno a due anni e, se il veicolo condotto appartiene ad altra persona, la sospensione della patente viene raddoppiata. L’ammenda suddetta, poi, viene aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso tra le ore 22:00 e le ore 7:00. Inoltre, per i minori di anni 21, i neopatentati (primi 3 anni di patente a prescindere dall’età) e per chi per lavoro trasporta persone o cose oppure guida mezzi pesanti, tutte le sanzioni vengono aumentate da un terzo alla metà e per queste categorie di guidatori la patente - anziché sospesa - verrà sempre revocata!
Tutto, poi, si aggrava notevolmente nel caso in cui il conducente “positivo ai test” abbia provocato un incidente stradale.
La procedura di controllo da parte degli agenti
Il primo step è costituito dal c.d. “test preliminare” o “precursore”, che gli agenti dovrebbero fare solo se si sia verificato un incidente stradale o se abbiano un fondato sospetto ma che, in pratica, fanno anche per motivi di semplice controllo. Questo test, non invasivo, è effettuato con un dispositivo portatile che le forze dell’ordine dovrebbero avere in dotazione e nella propria disponibilità al momento del controllo.
Se non dispongono dello strumento per il test preliminare, o quando il test preliminare risulta positivo, gli agenti sottopongono il conducente al c.d. “test salivare”.
In caso di positività del test salivare la procedura di controllo prosegue con l’effettuazione dei c.d. “esami di conferma”, mediante l’analisi del sangue o delle urine, effettuati da personale medico e tendenti a confermare o meno l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Se il test di accertamento conferma la positività, saranno comminate le sanzioni previste dalle nuove disposizioni di legge.
Le apparecchiature utilizzate per i controlli dai diversi corpi di polizia e le loro differenze.
Le apparecchiature in dotazione alle forze dell’ordine italiane differiscono fra loro per quanto riguarda la soglia di rilevazione della positività (c.d. “cut-off”) nel senso d’appresso specificato.
I Carabinieri hanno in dotazione test salivari antidroga chiamati “DrugWipe 5S” i quali risultano positivi se la concentrazione di t.h.c. nella saliva è pari o maggiore di 10 ng/ml.
La Polizia stradale, invece, utilizza i test salivari “SoToxa Mobile Test System” che risultano positivi quando la concentrazione di t.h.c. nella saliva è pari o maggiore di 25 ng/ml.
Come si evince la differenza è notevole e di non poco conto!
Conclusioni
Facciamo, quindi, un esempio pratico: un soggetto con un tasso di t.h.c. nella saliva pari a 15 ng/ml risulterebbe positivo al controllo dei Carabinieri – effettuato, quindi, con l’apparecchio “DrugWipe 5S” – e, invece, risulterebbe negativo qualora fosse stato fermato dalla Polizia - che per il controllo si serve del “SoToxa Mobile Test System”.
In ogni caso si sconsiglia vivamente di rifiutarsi di sottoporsi ai test di controllo, poiché al rifiuto conseguirà automaticamente l’applicazione delle sanzioni. Si consiglia, invece, di contattare subito l’avvocato per farsi assistere e difendere al meglio sin dalla fase dei controlli su strada.